Il Bollettino dei libri è una selezione fatta tra tutti i libri pubblicati ogni settimana dalle case editrici italiane. I testi selezionati sono poi classificati per materia e per editore.
Il bollettino dei libri - maggio 2/2020
Il Bollettino dei Libri (Archivio)
Il ruolo geo-economico dell’Italia
Esiste ancora un ruolo geo-economico per l'Italia? l'Italia continua ad esercitare un'influenza nel Mediterraneo, oppure altri attori statali hanno limitato la sua naturale proiezione nel Mare Nostrum? Quali sono le prospettive future e come le imprese italiane potranno competere contro entità private e pubbliche organizzate con piani strategici ben definiti? Questi ed altri argomenti saranno approfonditi durante il seminario dedicato a "Il ruolo Geo-Economico dell'Italia". Il seminario avrà luogo il prossimo 26 maggio alle ore 18 in diretta. Relatore: Massimo Franchi
Per partecipare al seminario è necessario registrarsi.
Il prossimo 22 maggio alle ore 18.00 Stroncature in collaborazione con EGEA presenta il volume di Giovanni Borgognone “House of Trump” (Bocconi Editore, 2020). Al dibattito, oltre all’autore, partecipano Roberto Menotti (Aspen Institute) e Nunziante Mastrolia (Stroncature).
Per partecipare alla presentazione è necessario registrarsi.
Il prossimo 3 giugno Stroncature in collaborazione con la casa editrice Vita e Pensiero presenta il volume di Sonia Lucarelli "Cala il sipario sull'ordine liberale?".
Per partecipare alla presentazione è necessario registrarsi.
Dalla società fordista alla società digitale: il futuro del lavoro
Al momento, nonostante il moltiplicarsi degli studi a riguardo, non possiamo con precisione sapere quali e quanti lavori saranno sostituiti dalle macchine[1]. Tuttavia, in linea di principio, qualche riflessione possiamo farla.
In generale si può dire che: “le nuove tecnologie tendono a favorire i lavoratori più qualificati e a ridurre la necessità di mansioni che richiedono livelli intermedi di preparazione, mentre sugli impieghi meno qualificati hanno solo un impatto marginale”[2]. In sintesi: “il numero dei posti situati nella fascia media si è contratto, mentre quello dei posti a retribuzione bassa e alta è cresciuto” [3]. A tale proposito Patrizio Bianchi scrive: “il lavoro umano non viene meno ma si divarica o verso funzioni di progettazione e realizzazione di attività non solo non routinarie, ma creative e relazionali, o verso attività talmente a basso valore aggiunto da non richiedere macchine di tale complessità. Ne consegue una divaricazione anche sociale fra un segmento del mercato del lavoro ad alte competenze e quindi alte tutele e un segmento opposto a basse competenze e ridotte, se non nulle, tutele, con un rischio di conflitto sociale non più riconducibile nei modi consolidati nella precedente fase sociale, e in particolare nell’età del fordismo maturo, i cui erano strutturate le relazioni industriali con organizzazioni sindacali di rappresentanza collettiva”[4].
Il valore dei soldi – 10. La resa dei conti
Vale per tutto, vale anche per la politica monetaria. Quando finirà la crisi l’auspicio è di non tornare alla visione di un’Europa unita solo da una moneta e poco altro – perchè quell’Europa era un problema.
Nella puntata precedente abbiamo discusso di come l’euro fosse nato per creare un’Area valutaria ottimale, combattere l’inflazione e risolvere in maniera definitiva le crisi valutarie che avevano colpito l’Europa nei primi anni ’90.