La Rete è il luogo più aperto e accessibile al mondo, promessa di libertà, di praterie aperte e di assenza di barriere. Eppure da un pò di tempo a me, che pure sono un entusiasta digitale, sta venendo un dubbio. Non è che il modo in cui Internet è cambiato negli ultimi dieci anni sta conducendo alla scomparsa dello spazio pubblico? Non si sta tutto trasformando in un immenso centro commerciale, dove la percezione stessa della realtà viene plasmata dalla grande macchina del marketing digitale? Se essere su Internet significa essere all’interno di aziende private che (legittimamente) fanno il loro lavoro, allora dov’è lo spazio pubblico?
"Una cultura della crescita. Le origini dell'economia moderna" con Joel Mokyr
"La cultura liberale in Italia" di Raimondo Cubeddu
Il prossimo 24 settembre alle ore 16:00, Stroncature ospita la presentazione di “La cultura liberale in Italia” di Raimondo Cubeddu (Rubbettino, 2021). Con l’autore dialogano Pierluigi Barrotta e Corrado Ocone. Per partecipare è necessario registrarsi.