5 Commenti

Ottima analisi. Concordo parola per parola

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interessante, però farei una obiezione: se parlando di EU si parla solo di Kohl e Merkel si ammette implicitamente che la Germania fa e disfa e gli altri stanno a guardare. Vorrei essere più ottimista e vedere anche gli errori degli altri, di come un po' tutti si è guardato alla UE; del complesso d'inferiorità nei confronti dei tedeschi o dell'adagiarsi alla visione di una UE elargitrice di risorse. Credo che le democrazie europee si siano concessi troppi lussi, dai capricci ridicoli sul gasdotto che molesta gli ulivi pugliesi, al pregiudizio anti nucleare indifferente ai ricatti geopolitici. La Grecia, che amo quasi quanto l'Italia, l'abbiamo visitata un po' tutti, a me una cosa colpiva sempre, il parco auto paragonabile a quello tedesco. Se il parco auto fosse una spia del tenore di vita ci si sarebbe fatta un'idea sbagliata di quello che era il reddito medio di un cittadino greco; c'era anche questo credo tra le avvisaglie (e le cause) del disastro economico che i possessori di bmw pagarono lasciandole in garage a arrugginire e i poveracci con la fame vera; il colpevole chi è stato?

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Sarei convinto che un errore fondamentale risieda nel dogmatismo finanziario e l'aspirazione a una parità del bilancio (il famoso 60 % e il 3%) imposti senza sì e senza no sia alla Grecia, che è crollata, sia all'Italia che si è impoverita non essendo in grado né di fare le riforme necessarie (altro aspetto fondamentale, oltre a quello finanziario) né di seguire il ritmo tedesco. Sarei un estimatore di Luciano Gallino checché pensino gli economisti puri (vedi Roncacglia discusso proprio a Stroncature) i quali non vogliono guardare agli altri aspetti delle performances di un paese nel suo insieme. Resta per me un problema teorico di grande importanza ed è quello dell'accettazione dell'euro agli inizi (ora è troppo tardi e tutti ne sono convinti, compresi i leghisti più duri). Ritornerei volentieri sull'argomento partendo dal vecchio teorema contraffattuale affrontando i dati economici della prima stagione, coinvolgendo il buon Prodi il quale si immaginava un mondo delle magnifiche sorti, e non decenni di lacrime e sangue.

Salvatore Ciriacono

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Condivido in pieno le considerazioni di Carlo Albano. Attribuire alla Germania, ed in particolare alla Merkel l'intenzione di coltivare un'obiettivo di supremazia tedesca sull'Europa. mi sembra frutto di una analisi superficiale che ripete gli errori che commisero Francia ed Inghilterra in passato e che condussero alla dittatura nazista.

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C'è un'Europa continentale che è anche culturalmente influenzata dalla Germania, Berlino è l'unica Capitale culturale europea che attrae intelligenze creative e ciò rende effervescente un'economia della conoscenza che ha delle ricadute anche in campo economico e sociale.

La Germania ha sostituito il tedesco con l'inglese, che viene parlato dalla popolazione giovane e non solo... In questo modo la Germania è riuscita a rendere la sua economia internazionale e più permeabile alle innovazioni tecnologiche. Ogni città tedesca è diventata un motore produttivo in una realtà economica che è riuscita a coniugare una struttura industriale diffusa e un terziario avanzato che ha reso l'economia tedesca capace di affrontare i cambiamenti tecnologici, la diffusione dell'informatica a livello sociale e burocratico, e il governo delle modifiche nel mondo del lavoro con un sistema di Welfare che sembra non lasciare fuori nessuno... Infine vi è una qualità del vivere che tende a migliorare ecologicamente sempre più la vita nelle città.

Carlo Albano da Napoli (Italy)

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