Quello che segue è il Monitoraggio della stampa tedesca, curata dalla redazione di Stroncature, su commissione della Fondazione Hanns Seidel Italia/Vaticano. Il monitoraggio ha cadenza settimanale ed è incentrato sui principali temi del dibattito politico, economico e sociale in Germania.
Stroncature produce diversi monitoraggi con taglio tematico o geografico personalizzabili sulla base delle esigenza del committente.
Frankfurter Allgemaine
BASF-Batteriefabrik auf der Kippe
Fabbrica di batterie BASF sull’orlo del baratro
L'impresa chimica BASF si confronta con ostacoli significativi nel settore della produzione chimica per batterie, principalmente a causa delle difficoltà operative in Finlandia, dove è stato sospeso il piano produttivo a Harjavalta. Questa situazione è derivata dal ritiro della licenza operativa provvisoria a seguito delle proteste ambientaliste, generando incertezze sul futuro dell'impianto e impatti economici duraturi. Tali incertezze minacciano uno dei progetti più vitali per lo sviluppo di una catena di valore puramente europea nel campo dei prodotti chimici per batterie. Inoltre, BASF ha pianificato la trasformazione di nichel in intermedi per catodi a Schwarzheide, elemento cruciale visto che il materiale catodico costituisce una porzione sostanziale dei costi delle batterie per veicoli elettrici.
A complicare ulteriormente il quadro, il sito di Schwarzheide, previsto come fulcro della nuova produzione e del riciclaggio delle batterie con un sostegno statale significativo, si trova ora in una situazione di stallo. L'instabilità regolatoria e le obiezioni ambientali hanno portato al ritiro ripetuto delle licenze, riflettendo un problema più ampio di coerenza nelle politiche ambientali che impatta direttamente l'industria delle batterie. BASF ha esplorato soluzioni alternative per gestire i rifiuti tossici, come il solfato di sodio, che se non trattato adeguatamente, potrebbe danneggiare gravemente l'ambiente marino del Baltico. La decisione di estendere l'impianto con un cristallizzatore per trattare questi scarti rappresenta una soluzione potenziale, ma è subordinata all'ottenimento di licenze incontestabili, senza le quali l'investimento rimarrebbe bloccato, ritardando ulteriori progressi per almeno due anni.
Viele Anfänge, wenig Kampfkraft
Molti inizi, poca forza combattiva
Boris Pistorius, ministro della Difesa tedesco, si confronta con una realtà complessa, caratterizzata da un esercito ridotto e spesso inefficace a livello internazionale. Nonostante le sue iniziative per rivitalizzare la Bundeswehr, Pistorius trova scarsi appoggi all'interno della Cancelleria e del suo stesso partito, la SPD. Questo ostacola significativamente i suoi sforzi di riforma e modernizzazione delle forze armate, rendendolo incapace di rispondere efficacemente alle esigenze di difesa del paese, in un contesto geopolitico che, già dalla crisi della Crimea nel 2014, avrebbe richiesto un'azione decisa e immediata.
Nonostante il chiaro bisogno di potenziamento militare evidenziato da situazioni internazionali critiche, le azioni del cancelliere Olaf Scholz appaiono reticenti. L'inizio del suo mandato è stato segnato da scelte discutibili, come la nomina di Christine Lambrecht a ministro della Difesa poco prima dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Scholz ha in seguito promesso un significativo investimento nella difesa, che tuttavia non si è concretizzato a causa di vincoli economici e di gestione. Intanto, le necessità operative crescono, ma la Bundeswehr continua a soffrire di carenze di personale, materiali e finanziamenti, rendendo arduo per Pistorius portare avanti le sue proposte di riforma storica e di riorganizzazione delle forze armate.
„Den Bundesministerien fehlt Fachwissen“
“I ministeri federali mancano di conoscenze specialistiche”
L'analisi condotta dalla società di consulenza aziendale Horváth rivela una carenza di competenze specialistiche ed esperienza pratica nel governo del cancelliere Olaf Scholz. I dati, raccolti fino alla fine del 2023, mostrano che una minoranza significativa dei dirigenti governativi ha una formazione in economia o in ambiti scientifici e tecnici, prevalendo invece laureati in scienze politiche, discipline umanistiche e diritto. Solo il 42% ha esperienza nel settore privato, mentre la maggioranza proviene da carriere nel servizio pubblico o nella politica partitica. Questa situazione solleva preoccupazioni riguardo alla capacità del governo di affrontare efficacemente le sfide attuali, come la transizione energetica, l'automazione e l'intelligenza artificiale, a causa della distanza crescente tra i mondi governativo e aziendale.
Nonostante le difficoltà nella selezione del personale dovute alla politica dei partiti, il governo ha fatto passi avanti verso la parità di genere, con quasi una distribuzione equa tra uomini e donne nei ruoli dirigenziali. Tuttavia, si riscontra una minore rappresentanza proporzionale delle regioni, specialmente dalla Germania dell'Est e dalla Baviera, rispetto ad altre aree come il Nord Reno-Westfalia, la Bassa Sassonia e il Baden-Württemberg. Queste discrepanze nella rappresentanza regionale e nella diversità delle competenze sollevano interrogativi sull'efficacia e l'inclusività delle politiche governative, evidenziando la necessità di una maggiore integrazione tra esperienze professionali diverse e una rappresentanza geografica più equilibrata.
Was der Krieg von Deutschland erfordert
Ciò che la guerra richiede alla Germania
L'articolo discute la necessità di ulteriori risorse finanziarie per la Bundeswehr e le misure di sicurezza in Germania, in risposta agli effetti della guerra sull'economia di mercato e sulla sostenibilità. Rolf Langhammer, ex vicepresidente dell'Istituto per l'Economia Mondiale di Kiel, ha sottolineato che la crescente domanda di personale qualificato nel settore della difesa potrebbe aumentare la pressione sui salari, suggerendo l'importanza di equilibrare la riduzione dei posti di lavoro nel settore dell'auto con l'aumento della produzione di armamenti. Tuttavia, critica l'idea che la Banca Centrale Europea possa dover abbassare i suoi standard di sostenibilità per includere obblighi legati alla sicurezza nelle proprie politiche di acquisto di obbligazioni aziendali. Langhammer mette in guardia contro i pericoli di una "economia di guerra", come l'aumento del debito, la redistribuzione dei carichi economici del conflitto e l'inflazione, sostenendo che ciò potrebbe contrastare con gli obiettivi di decarbonizzazione.
Il concetto di "economia di guerra" è spesso frainteso in Germania, dove esistono regolamenti costituzionali chiari che definiscono quando il paese può dichiarare uno stato di difesa. Attualmente, però, si richiede una "economia della resilienza", che prevede un adattamento all'aumento del fabbisogno di armamenti attraverso l'accelerazione delle approvazioni per nuovi impianti produttivi e la rimozione degli ostacoli finanziari e di ricerca nel settore della difesa. Questo è essenziale per garantire che la Germania sia pronta a difendersi efficacemente. Il ministro della Difesa tedesco ha sottolineato la necessità di rendere la Germania "pronta alla guerra" per prevenire efficacemente i conflitti, il che richiede investimenti significativi. I 100 miliardi di euro stanziati nel 2022 saranno esauriti entro il 2027, quindi è urgente che le nuove pianificazioni di bilancio per il 2025-2028 prevedano le risorse necessarie.
FDP und SPD einigen sich zu „Quick Freeze“ und Mietpreisbremse
FDP e SPD concordano sul “Quick Freeze” e sul controllo degli affitti
Le due principali partiti della coalizione tedesca, SPD e FDP, hanno raggiunto un accordo su due questioni cruciali che riguardano le misure investigative su internet e la regolamentazione degli affitti, superando così un blocco nelle loro trattative. La soluzione trovata riguarda l'adozione del metodo "Quick Freeze", che prevede la conservazione dei dati solamente quando sussiste il sospetto di reati gravi come omicidio o lesioni gravi, garantendo così una memorizzazione dei dati sicura e basata su casi specifici. Questo metodo, tuttavia, è considerato insufficiente dalla ministra dell'Interno Nancy Faeser (SPD), che ha proposto una nuova regolamentazione per la memorizzazione senza specifico motivo di dati di traffico e di localizzazione delle comunicazioni, che non era più stata utilizzata dal 2017 a causa di incertezze legali.
Inoltre, l'accordo include la proroga della cosiddetta "mietpreisbremse" (freno agli affitti), una misura contro l'aumento eccessivo degli affitti nei mercati immobiliari tesi, fino al 2029 come previsto nel contratto di coalizione. Questa decisione è stata presa in risposta alla persistente difficoltà di accesso all'alloggio in molte città. La SPD ha pressato il ministro della Giustizia, Marco Buschmann della FDP, affinché intensificasse gli sforzi per implementare le misure concordate riguardo al controllo degli affitti, criticando la mancata attuazione delle promesse e sottolineando l'urgenza di agire, dato che la legge sul controllo degli affitti è destinata a scadere alla fine del 2025 e i governi regionali necessitano di un periodo di preparazione di un anno e mezzo per la sua estensione.
Magia con i parametri ESG
L'introduzione di normative più stringenti sulla rendicontazione della sostenibilità per le aziende porta con sé grandi aspettative sul valore informativo di tali report. Secondo la direttiva CSRD dell'Unione Europea, queste informazioni dovrebbero aiutare una vasta gamma di stakeholder, inclusi clienti, fornitori, lavoratori, investitori e partner commerciali, a riallineare le loro relazioni d'affari in base agli obiettivi di sostenibilità. Inoltre, si intende che questo flusso di dati stimoli le aziende a rivedere i loro modelli di business verso obiettivi di sostenibilità più ampi, coprendo temi come il clima, l'ambiente, la diversità e la responsabilità sociale. Tuttavia, l'esperienza del German Business Panel sottolinea che l'adozione di metriche ESG non necessariamente si traduce in pratiche aziendali più trasparenti o oneste, evidenziando che anche le aziende più impegnate in questi temi possono indulgere in una politica di bilancio orientata alla propria immagine.
Nonostante l'intenzione di creare un incentivo per l'adattamento dei modelli di business aziendali agli obiettivi di sostenibilità societale, emerge una certa resistenza da parte delle imprese tedesche, in particolare riguardo all'applicazione degli standard ESRS, che mirano a concretizzare le direttive dell'UE sulla rendicontazione della sostenibilità. Le preoccupazioni principali risiedono nei costi associati all'adempimento dei nuovi requisiti di rendicontazione e in un percepito onere burocratico. Inoltre, vi è una generale preoccupazione sulle ampie possibilità di discrezionalità che le metriche verdi consentono, paragonabili a quelle delle metriche finanziarie, che potrebbero portare a distorsioni informative. Questo solleva interrogativi sull'efficacia della rendicontazione della sostenibilità come strumento di regolamentazione, soprattutto in presenza di obiettivi socialmente condivisi che richiedono un approccio regolamentare più diretto e incisivo.
„Scholz muss ein Machtwort sprechen“
“Scholz deve parlare”
Il presidente dell'associazione della Bundeswehr, il colonnello André Wüstner, ha richiesto un intervento deciso del cancelliere tedesco Olaf Scholz per affrontare le questioni relative al finanziamento futuro delle forze armate tedesche. Wüstner ha sottolineato l'importanza di mantenere l'integrità e l'efficacia della difesa tedesca, criticando la possibile interruzione del necessario aumento delle capacità della industria bellica tedesca, qualora non vengano chiariti i piani di finanziamento oltre la scadenza del fondo speciale alla fine dell'anno. Ha espresso preoccupazione per il rischio che la Germania possa apparire ancora una volta come un alleato poco affidabile all'interno della NATO, riferendosi agli impegni presi in passato durante i summit di Wales nel 2014 e di Varsavia nel 2016, e ha evidenziato le implicazioni di questo in un contesto di crescente aggressività russa e imminenti elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Inoltre, il Fondo Speciale da 100 miliardi di euro per la Bundeswehr, istituito come risposta all'invasione russa dell'Ucraina, è ormai quasi completamente allocato e si prevede che sarà interamente impegnato entro la fine di quest'anno, senza spazio per nuovi progetti. Ciò pone un rischio significativo per il mantenimento e l'espansione delle capacità militari tedesche. Wüstner ha criticato la tendenza del governo tedesco di includere nei calcoli del budget per la difesa fondi che provengono da altri bilanci, il che potrebbe mascherare l'effettivo impegno finanziario verso la difesa. Ha quindi sollecitato un aumento reale del budget della difesa, necessario per sostenere l'industria della difesa e per evitare di compromettere sia la riforma delle forze armate sia il rispetto degli impegni con la NATO a partire dal 2025.
Süddeutsche Zeitung
Reaktionen auf Asylreform: "Historischer Schritt" bis "beschämend"
Reazioni alla riforma dell'asilo: da “passo storico” a “vergognoso”
La recente riforma del sistema di asilo europeo, approvata dopo lunghi dibattiti dal Parlamento europeo, segna un punto di svolta significativo nella politica di gestione dei flussi migratori. Tale riforma stabilisce per la prima volta procedure di asilo uniformi lungo le frontiere esterne dell'Unione Europea. Nonostante le intenzioni di standardizzare e accelerare i processi, la natura delle misure adottate ha suscitato forti reazioni. Da una parte, il cancelliere tedesco Olaf Scholz loda la riforma come un gesto di solidarietà europea, mirato a limitare la migrazione irregolare e a distribuire equamente il carico tra i paesi membri. D'altro canto, la decisione di trattare gli arrivi in condizioni simili a quelle carcerarie, specialmente per coloro provenienti da paesi con basso tasso di riconoscimento dell'asilo, ha sollevato preoccupazioni significative sul rispetto dei diritti umani e della dignità individuale.
Le critiche non si limitano a questioni di condizioni di accoglienza. Organizzazioni come Amnesty International e Medici Senza Frontiere hanno espresso profondo disappunto per le modalità di implementazione della riforma, prevedendo un aumento delle sofferenze e delle violazioni dei diritti umani. La riforma viene vista come un'occasione mancata per porre i diritti umani al centro della politica di asilo e migrazione europea. Inoltre, l'introduzione di procedure accelerate e la detenzione nelle frontiere esterne potrebbero non solo aggravare le condizioni di vita dei richiedenti asilo, ma anche spingerli verso percorsi migratori più pericolosi, esacerbando le criticità esistenti piuttosto che risolverle. Questa polarizzazione di opinioni tra i governi e le organizzazioni umanitarie sottolinea la complessità e la gravità delle sfide che l'UE deve affrontare in materia di asilo e migrazione.
"Lauterbach ignoriert völlig die akuten Nöte der Krankenhäuser"
“Lauterbach ignora completamente i bisogni urgenti degli ospedali”
Il Ministro federale della sanità, Karl Lauterbach, ha proposto una riforma delle cliniche che ha suscitato notevoli perplessità tra i professionisti del settore. Ingo Morell, presidente della Società ospedaliera tedesca e amministratore delegato della Società delle Suore Francescane di Olpe, esprime serie preoccupazioni riguardo all'attuabilità e alle conseguenze pratiche di tali proposte. Il ministro ha convocato diverse associazioni per discutere la riforma, tuttavia, Morell sottolinea che la loro associazione non è stata coinvolta nei dibattiti iniziali, ma solo in incontri individuali. Emergono dubbi sull'introduzione di requisiti come la presenza obbligatoria di pediatri nei reparti di ostetricia e di urologi in geriatria, con possibili implicazioni significative per la gestione ospedaliera e l'accesso alle cure.
La riforma proposta da Lauterbach sembra non tener conto delle difficoltà finanziarie attuali degli ospedali, aggravate da inflazione e costi crescenti dei contratti collettivi. Morell critica la mancanza di analisi dettagliate sull'impatto delle riforme e le relative esigenze di pianificazione ospedaliera. Le condizioni poste per il finanziamento futuro degli ospedali potrebbero compromettere la sovranità pianificatoria degli stati e, di conseguenza, la qualità dell'assistenza sanitaria. Nel contesto della riforma, si discute anche del rischio di chiusura di ospedali non più sostenibili finanziariamente, un processo che, secondo Morell, dovrebbe essere gestito con maggiore attenzione alle implicazioni umane e comunitarie, anziché con decisioni precipitose che potrebbero avere ripercussioni negative sulla disponibilità delle cure.
No comment
Nell'AfD, molti membri preferiscono dialogare esclusivamente con media e piattaforme estremiste di destra che non pongono domande critiche, un contesto che ha permesso a Petr Bystron di negare le accuse di essere stato finanziato da Mosca, descrivendosi come vittima di un complotto. Il partito, guidato da Tino Chrupalla, è stato escluso dal Ballo della Stampa Federale, evento annuale che riunisce politici e giornalisti, con la motivazione di proteggere la democrazia e la libertà di stampa, decisione che Chrupalla ha minimizzato sostenendo di avere altri impegni. Nonostante desideri concentrarsi su temi quali la criminalità e la gestione della pandemia, l'attenzione è rivolta alle sue connessioni con regimi autoritari, in particolare dopo le rivelazioni di legami tra membri del partito e il regime di Putin, e le accuse di ricevere fondi da attori filo-russi.
Il caso di Bystron ha accentuato la crescente distanza dell'AfD dai media tradizionali, preferendo piattaforme che garantiscano una narrazione favorevole senza contraddittorio. Questa tendenza è evidente dalla gestione del caso da parte di Bystron, che ha comunicato attraverso un video su Compact, descrivendo le accuse come parte di una campagna globalista, e ha rifiutato di rispondere a domande critiche da parte di media più estesi. La vicinanza del partito a Mosca, ormai ben documentata, solleva preoccupazioni sulla sua affidabilità come alleato all'interno della NATO e sulla sua capacità di adempiere agli impegni internazionali, specialmente in vista delle imminenti elezioni presidenziali statunitensi e della pressione per una maggiore trasparenza e accountability in materia di finanziamenti e influenze esterne.
Union will Rückbau von Atomkraftwerken stoppen
L’Unione vuole fermare lo smantellamento delle centrali nucleari
Nel contesto attuale, caratterizzato da una crisi energetica di notevole entità, emerge una presa di posizione decisa da parte delle forze politiche CDU e CSU, che hanno recentemente proposto di interrompere il processo di smantellamento degli impianti nucleari tedeschi. Tale posizione è stata formalizzata attraverso un'apposita proposta di legge presentata al Bundestag, che mira a preservare gli ultimi tre reattori disattivati. Questa mossa è motivata dalla convinzione che il mantenimento operativo di tali impianti possa garantire una maggiore sicurezza nell'approvvigionamento energetico, oltre a sostenere la competitività economica attraverso la riduzione dei costi dell'energia, la salvaguardia dei posti di lavoro nel settore industriale e la protezione dell'ambiente.
La proposta si inserisce in un contesto storico in cui, solo un anno fa, il governo aveva deciso di disattivare gli ultimi reattori funzionanti, una decisione che seguiva un acceso dibattito sul prolungamento della loro operatività. Nonostante le assicurazioni degli esperti circa l'assenza di impatti negativi del phase-out nucleare sui prezzi dell'energia, la CDU e la CSU criticano tale scelta come errata e controproducente. Le due formazioni politiche, con questa iniziativa, non solo contestano le decisioni passate ma cercano anche di posizionarsi come garanti di un possibile cambio di rotta in futuro, auspicando che una nuova leadership possa riavviare i reattori per affrontare più efficacemente le sfide energetiche e climatiche. La questione rimane complessa, in quanto il riavvio delle attività nucleari richiederebbe non solo nuove autorizzazioni ma anche approfondite verifiche di sicurezza, processo che potrebbe estendersi per anni.
"Das ist ein wirklich großes Urteil"
“Questo è un verdetto davvero importante”
La recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha stabilito che le insufficienti misure di protezione del clima possono costituire una violazione della Convenzione sui diritti umani. Questo giudizio è emerso in seguito al successo dell'Associazione svizzera delle donne senior per il clima, che ha vinto una causa contro il governo di Berna. La decisione ha aperto nuove prospettive giuridiche, permettendo alle organizzazioni di adire i tribunali per far rispettare le misure climatiche, un diritto precedentemente negato in Svizzera e considerato inammissibile anche dalla Corte Suprema dell'Unione Europea. La legge sull'azione collettiva in materia di clima, ora riconosciuta, rappresenta un cambiamento significativo nel panorama giuridico, segnalando una crescente responsabilizzazione degli stati nella lotta contro il cambiamento climatico.
Questa sentenza potrebbe avere effetti a catena sui procedimenti internazionali, poiché vari tribunali in diverse nazioni potrebbero ora prendere in considerazione simili azioni legali. Nonostante la specificità delle misure da adottare rimanga indefinita, la Corte ha fissato chiare aspettative riguardo alla necessità di stabilire limiti massimi di emissione di CO₂ basati su dati scientifici, con obiettivi intermedi soggetti a verifica. Questo implica che ogni stato deve ora valutare seriamente se le proprie politiche siano sufficientemente efficaci per combattere il riscaldamento globale, con il rischio di future azioni legali qualora non si agisca adeguatamente. La Corte non ha delineato specificamente come le riduzioni debbano essere ripartite tra i paesi, lasciando una questione aperta che potrebbe richiedere un ulteriore chiarimento giuridico internazionale.
Una vita piena
Wolfgang Schäuble, figura centrale della politica tedesca per oltre mezzo secolo, ha lasciato un'eredità inestimabile con le sue memorie, che verranno considerate un testo fondamentale nella storiografia politica della Germania. Dedicando la sua vita al servizio pubblico come deputato, ministro, e leader di partito e statista, Schäuble ha delineato, attraverso le sue memorie, una traiettoria politica e personale di rilievo. La sua capacità di fronteggiare le avversità, dalla tentata uccisione nel 1990 al cancro scoperto nel 2006, senza mai cedere alla disperazione o all'autocommiserazione, evidenzia un carattere straordinariamente forte e determinato. Questo spirito indomito è ulteriormente riflesso nel modo in cui ha affrontato e scritto sulla sua vita e carriera, con un mix di umiltà, determinazione e autoironia, anche di fronte alla morte imminente.
Nelle sue memorie, Schäuble non solo racconta la propria vita ma anche riflette criticamente sugli eventi e le figure chiave della politica tedesca, tra cui le complesse relazioni con Helmut Kohl, Angela Merkel e gli episodi controversi come lo scandalo delle donazioni alla CDU. La sua analisi va oltre il personale, toccando momenti decisivi della storia tedesca come l'unificazione del paese e la crisi dell'Euro. In modo particolare, il rapporto con Merkel, segnato da momenti di stretta collaborazione e divergenze significative, specie durante la crisi dei rifugiati e nelle politiche finanziarie, evidenzia la profondità del suo pensiero e la complessità delle dinamiche di potere. Schäuble emerge non solo come testimone ma come attore critico degli sviluppi politici, offrendo attraverso le sue memorie un'analisi lucida e dettagliata, che illumina mezzo secolo di storia tedesca con la saggezza di chi ha vissuto intensamente ogni momento.
Mit deutschen Waffen gegen die Hamas: Hilfe oder Beihilfe?
Con armi tedesche contro Hamas: aiuto o complicità?
Dopo l'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, la Germania ha fornito supporto militare a Israele, il che ha portato il paese europeo di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia. La ministra degli esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha affermato che la Germania avrebbe fornito a Israele "tutto il necessario" immediatamente dopo l'attacco, evidenziando la gravità delle azioni di Hamas contro i civili israeliani. Questa decisione è stata presa nonostante la comprensione, da parte della Germania e del resto della comunità internazionale, della necessità di Israele di proteggere i propri cittadini. Tuttavia, ha sollevato questioni legali internazionali riguardo alla compatibilità delle azioni tedesche con il diritto internazionale, in particolare alla luce dei danni civili a Gaza.
Le armi fornite dalla Germania a Israele includono munizioni per fucili automatici e attrezzature per la difesa aerea, tra le altre. Sebbene il supporto tedesco fosse ritenuto necessario per la sicurezza di Israele, l'impatto delle sue azioni è ora sotto esame presso la Corte Internazionale di Giustizia, dove la Germania deve difendere le proprie azioni contro le accuse di contribuire a violazioni del diritto internazionale. Questo caso mette in luce la complessità della risposta internazionale agli atti di guerra e terrorismo, cercando di bilanciare l'obbligo di difendere la sicurezza nazionale con la necessità di aderire agli standard internazionali di condotta bellica.
Lindner spielt mit dem roten Knopf
Lindner gioca con il pulsante rosso
Nel corso di un'intervista con Caren Miosga, Christian Lindner, leader del Partito Liberale Democratico (FDP) e Ministro delle Finanze tedesco, ha lasciato intravedere la possibilità che il futuro della coalizione al governo possa dipendere dall'adesione alla linea politica del suo partito. Lindner ha paragonato la politica di austerità promossa dal suo partito, che include proposte di tagli in vari settori come pensioni, assistenza all'infanzia e aiuti allo sviluppo, a una caccia volta a mantenere l'equilibrio naturale, sottolineando al contempo l'importanza della proposta di riforma per il rilancio dell'economia tedesca. Tale proposta sarà discussa come punto chiave al prossimo congresso del partito, suggerendo che potrebbe diventare un punto di rottura o di unione per la coalizione attuale.
Durante l'intervista, Lindner ha espresso un misto di determinazione e prudenza riguardo al futuro della coalizione, riflettendo sulla storica decisione del 1982 che vide il FDP rompere l'alleanza con il SPD per allearsi con la CDU, riconoscendo il rispetto che tale mossa ha sempre suscitato in lui. Tuttavia, ha sottolineato che, nonostante le divergenze all'interno dell'attuale coalizione, è sempre stato possibile trovare un compromesso. Lindner ha inoltre enfatizzato l'importanza di stimolare la crescita economica come prerequisito per ulteriori investimenti nel welfare, lasciando intendere che esiste una base comune su cui la coalizione può costruire. Questo approccio, pur mostrando apertura al dialogo, non nasconde la tensione sottostante e il potenziale per significative divergenze politiche che potrebbero influenzare la stabilità del governo.
Der Kreml sortiert seine Spione
Il Cremlino seleziona le sue spie
In seguito all'inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, l'Europa ha adottato misure drastiche nei confronti della presenza diplomatica e dei servizi segreti russi, culminate con l'espulsione di quasi 500 diplomatici e la chiusura di quattro consolati tedeschi. Nonostante ciò, il Cremlino ha dimostrato resilienza, riorganizzando i propri canali informativi e operativi attraverso le sedi rimanenti a Bonn e Vienna. Questa ristrutturazione riflette un'adattabilità strategica in risposta alle pressioni internazionali, cercando di mantenere una presenza attiva e influente in Europa nonostante le limitazioni imposte.
Mosca ha adottato una strategia di "guerra ibrida", caratterizzata dall'utilizzo di tecniche avanzate di spionaggio e disinformazione, per compensare la riduzione del personale diplomatico e dei servizi segreti in Europa. Parallelamente, la Russia si è avvalsa di spie precedentemente attive in Africa, riassegnandole in Europa, in particolare in Austria, paese meno incline ad espellere diplomatici russi. Queste mosse rivelano un tentativo di continuare a esercitare influenza e raccogliere informazioni sensibili nonostante l'isolamento crescente, dimostrando un'abilità nel navigare le complessità del panorama geopolitico contemporaneo.
Der nächste Großvermieter ist pleite
Il prossimo grande proprietario è in bancarotta
La situazione nel settore immobiliare tedesco ha subito un notevole scossone con il fallimento di Deutsche Invest Immobilien (DII), un importante attore nel campo, con sede a Wiesbaden. Questo evento ha coinvolto direttamente più di 13.000 inquilini e vari investitori di spicco, generando interrogativi circa le cause e le circostanze che hanno portato a questa situazione critica. Tra i segnali premonitori del disagio, gli abitanti del parco residenziale Bayenthal a Colonia avevano già sperimentato problemi come la mancanza di acqua calda e guasti frequenti agli ascensori, seguiti da un progressivo deterioramento delle aree verdi. Questi problemi evidenziavano la crescente difficoltà nel mantenere gli standard degli immobili e nel comunicare con la proprietà, segnando un preludio alla crisi.
Il contesto in cui si inserisce il fallimento della DII è particolarmente complesso, caratterizzato dalla peculiarità strutturale dell'azienda, che gestisce un vasto portafoglio tramite fondi chiusi senza possedere direttamente gli immobili. Tra gli investitori colpiti figurano nomi noti nel panorama tedesco, evidenziando l'ampio impatto del fallimento. La crisi arriva in un momento di generale difficoltà per il settore immobiliare, provocata da fattori quali l'aumento dei tassi di interesse da parte della BCE e l'instabilità generata da contesti geopolitici. Queste condizioni hanno frenato il mercato, portando a una diminuzione delle transazioni e a una svalutazione degli immobili. La situazione di DII, aggravata da scandali interni e arresti tra gli azionisti, sottolinea le sfide che il settore deve affrontare, con effetti ancora incerti sui residenti e sul futuro delle proprietà gestite.
Steht es doch nicht so schlecht um den Standort Deutschland?
Non è poi così male la situazione in Germania?
L'apertura del nuovo stabilimento farmaceutico di Eli Lilly in Germania, precisamente ad Alzey, Renania-Palatinato, rappresenta un evento significativo, sottolineato dalla partecipazione di figure politiche di spicco come il cancelliere federale Olaf Scholz, il primo ministro della Renania-Palatinato Malu Dreyer, il ministro federale della sanità Karl Lauterbach e il CEO di Lilly, Dave Ricks. Questo stabilimento, che vedrà un investimento di 2,3 miliardi di euro senza sovvenzioni statali e la cui apertura è prevista per il 2027, è emblematico dell'attrattività crescente della Germania come sede farmaceutica. L'evento ha ricevuto commenti positivi dal cancelliere Scholz, che ha elogiato la rapidità del processo di realizzazione dello stabilimento, nonché dal ministro della sanità Lauterbach che, attraverso la piattaforma X (precedentemente nota come Twitter), ha sottolineato l'importanza dell'industria farmaceutica per l'economia tedesca, nonostante le sfide legate alla deindustrializzazione.
L'industria farmaceutica tedesca, sebbene affronti problemi di competitività sui costi di produzione rispetto ad altre località, mantiene un ruolo di rilievo nei settori ad alta innovazione, grazie all'elevato know-how e alle capacità di produzione avanzate presenti nel Paese. Le critiche riguardano principalmente le nuove regolamentazioni sui prezzi dei farmaci, viste da alcuni come ostacoli all'innovazione. Tuttavia, esempi di successo come Biontech, che ha sviluppato in collaborazione con Pfizer il primo vaccino COVID-19 approvato in UE e USA, dimostrano la capacità dell'industria farmaceutica tedesca di realizzare importanti innovazioni. In aggiunta, gli investimenti di Biontech e altri giganti del settore non solo rafforzano la posizione della Germania nel campo farmaceutico ma contribuiscono anche al benessere economico del Paese attraverso la creazione di posti di lavoro e entrate fiscali, con progetti ambiziosi che promettono di trasformare la Renania-Palatinato in un polo di riferimento globale per la biotecnologia.
Handelsblatt
„Ernsthafte Bedrohung“: Schweden schiebt chinesische Journalistin ab
"Grave minaccia": la Svezia espelle un giornalista cinese
La Svezia ha espulso una giornalista cinese considerata dalle autorità locali come una "seria minaccia per la sicurezza" del paese. Tale decisione è stata riportata dai media svedesi, tra cui "Göteborgs-Posten" e SVT, che hanno sottolineato i legami stretti della donna con i diplomatici cinesi in Svezia. Secondo quanto riportato, la giornalista, oggi cinquantasettenne, risiedeva in Svezia da quasi vent'anni, periodo durante il quale ha avuto contatti frequenti con l'ambasciata cinese e ha organizzato viaggi per delegazioni cinesi nel paese nordico. La sua attività è stata messa in luce in un rapporto di un think tank che analizzava i media stranieri legati al Partito Comunista Cinese e le attività di lobby pro-cinesi.
La giornalista, che si trova in custodia cautelare da ottobre 2023, ha visto respingere il proprio ricorso contro la decisione di espulsione da parte delle autorità svedesi, nonostante avesse contestato le accuse di rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale. La decisione del governo svedese di procedere con l'espulsione permanente e definitiva è stata presa dopo un attento esame del caso, sottolineando così la crescente preoccupazione per la sicurezza nazionale e l'influenza straniera nel contesto europeo. La sua difesa sostiene la sua innocenza, ma la corte svedese ha confermato la decisione di espulsione, evidenziando la serietà con cui il paese nordico affronta le questioni di sicurezza interna legate a influenze esterne.
Bundeswehr soll Ostflanke der Nato sichern
La Bundeswehr per proteggere il fianco orientale della NATO
La Germania ha intrapreso un significativo passo nella sicurezza europea con l'annuncio da parte del ministro della Difesa, Boris Pistorius, dell'inizio del dispiegamento di una brigata delle forze armate tedesche in Lituania. Questa mossa, descritta come un importante giorno per la Bundeswehr, segna la prima volta che la Germania stanzia in maniera permanente una tale unità al di fuori dei propri confini, dimostrando un impegno nell'aumentare le capacità difensive dell'alleanza NATO. Il dispiegamento iniziale di circa 20 soldati prevede di preparare il terreno per l'arrivo di ulteriori truppe, affrontando le sfide legate alla costruzione delle necessarie infrastrutture, come caserme e alloggi. Il ministro della Difesa lituano, Laurynas Kasciunas, ha sottolineato l'impegno finanziario significativo del suo paese, stimato in 800 milioni di euro, per accogliere la brigata tedesca.
La decisione di posizionare in Lituania una brigata pronta al combattimento riflette le preoccupazioni per la sicurezza nell'Europa orientale e le tensioni geopolitiche attuali, compresa la critica della Russia, che vede questo dispiegamento come un'escalation delle tensioni. La brigata, che sarà operativa entro il 2027 e comprenderà circa 4800 soldati più personale civile e le loro famiglie, è una dimostrazione tangibile del cambiamento nel panorama della sicurezza europea. Questa iniziativa richiederà notevoli risorse finanziarie e materiali, come sottolineato dal Generale Alfons Mais, e si prevede che avrà un impatto significativo sulla dotazione e sul bilancio della Bundeswehr. La Wehrbeauftragte del Bundestag, Eva Högl, ha enfatizzato la necessità di garantire che questa iniziativa non comprometta le capacità difensive all'interno della Germania, definendola un progetto pilota cruciale per la nuova era di politica di difesa tedesca.
Diese Gruppe könnte jede Wahl entscheiden
Questo gruppo potrebbe decidere ogni elezione
Nelle elezioni, i non votanti rappresentano spesso la maggioranza in termini assoluti, come dimostrato dalle 24 milioni di persone che non hanno partecipato alle elezioni europee del 2019 in Germania. Di fronte a questo fenomeno, i partiti politici tradizionali e le nuove formazioni come il BSW di Sara Wagenknecht si rivolgono ai non votanti in vista delle prossime elezioni in Europa e in tre stati della Germania orientale. La politologa Julia Reuschenbach evidenzia che la diminuzione del numero di elettori fedeli ai partiti rende i non votanti un target sempre più importante, specialmente perché le speranze di recuperare i votanti persi a favore di partiti come l'AfD sono scarse, dato che i suoi sostenitori ora appoggiano il partito più per convinzione che per protesta.
I non votanti, spesso residenti in quartieri poveri o in aree svantaggiate, provengono principalmente da gruppi con basso livello di istruzione, reddito limitato o con background migratorio. Questo segmento della popolazione è meno incline a partecipare alle elezioni, soprattutto in contesti di basso reddito e istruzione. Partiti come la Linke, l'SPD e l'AfD tendono a ottenere risultati migliori in aree con bassa affluenza elettorale, a differenza di CDU, FDP e Verdi, che prevalgono dove l'affluenza è alta. Nonostante le difficoltà nel mobilitare i non votanti, si prevede un intensificarsi degli sforzi per coinvolgerli, specialmente in contesti dove il rischio di successi elettorali di partiti radicali è percepito come una minaccia reale, portando a campagne elettorali cariche di emozioni e mirate a un'ampia fascia di elettori moderati senza polarizzare gli avversari politici.
Die deutsche Bevölkerung wächst, aber altert
La popolazione tedesca cresce, ma invecchia
La popolazione tedesca è destinata a crescere leggermente nei prossimi anni, raggiungendo i 83,67 milioni di abitanti entro il 2040, segnando un incremento dello 0,6% rispetto al 2020. Questa crescita, tuttavia, sarà disomogenea tra le varie regioni, con alcuni Länder che vedranno un aumento significativo della popolazione, mentre altri, specialmente nell'Est, subiranno una marcata diminuzione. La previsione, che tiene conto anche dei movimenti di rifugiati, come quelli scaturiti dalla guerra in Ucraina, evidenzia uno spostamento demografico che vedrà città come Berlino e Hamburg, così come i Länder di Baden-Württemberg e Bayern, registrare i maggiori incrementi. Al contrario, Sachsen-Anhalt e Thüringen sono tra le aree più colpite dal calo demografico. L'alterazione della struttura demografica pone nuove sfide, in particolare a causa dell'invecchiamento della popolazione, che influenzerà il mercato del lavoro, la sicurezza sociale e la domanda di servizi di assistenza.
Parallelamente, la Germania si trova di fronte a una diminuzione del numero di persone in età lavorativa, con una stima di una riduzione di circa 4,8 milioni di individui entro il 2040, concentrata soprattutto tra i giovani e i lavoratori di mezza età. Questo declino della forza lavoro disponibile, accentuato nell'Est, rischia di aggravare ulteriormente il problema della carenza di manodopera qualificata. La situazione è esacerbata dall'aumento della popolazione anziana, che passerà dal 22% al 28% entro il 2040, spingendo verso un ulteriore incremento del carico sui sistemi di sicurezza sociale e sulle necessità di assistenza. La politica è chiamata ad agire con urgenza per affrontare queste sfide demografiche, elaborando strategie volte a sostenere l'economia e a garantire un'infrastruttura adeguata alle generazioni più anziane, nel tentativo di mitigare gli impatti su scala nazionale e regionale.
Flagge zeigen gegen China – Darum übt die Bundeswehr im Indopazifik
Mostrare la bandiera contro la Cina: perché le Forze Armate tedesche si esercitano nell'Indo-Pacifico
Il mar Baltico e il Mar Cinese meridionale si rivelano come scenari chiave nella geopolitica globale, con la Germania che, conscia delle proprie responsabilità internazionali e delle tensioni in atto, decide di esercitare una presenza militare strategica. Pechino, rivendicando ampie porzioni del Mar Cinese meridionale, si scontra con la posizione dell'arbitrato internazionale che le nega diritti sovrani, intensificando così le tensioni regionali. Il ministro della Difesa tedesco sottolinea l'importanza dell'Indopacifico per la sicurezza e la prosperità globale, riaffermando l'impegno tedesco a non trascurare questa regione fondamentale.
La Bundeswehr partecipa a manovre militari nell'Indopacifico, segnalando un impegno costante della Germania verso la stabilità regionale nonostante le sfide interne e gli obblighi NATO. Tale impegno viene percepito come un segnale forte agli occhi internazionali, specialmente dopo le iniziali incertezze dei partner asiatici sulla continuità dell'engagement tedesco. La presenza militare tedesca, articolata in esercitazioni congiunte con alleati storici e nuovi partner strategici come l'India, vuole dimostrare la flessibilità e l'efficacia della politica estera e di sicurezza tedesca. Contestualmente, la Germania cerca di rafforzare le proprie relazioni commerciali e di difesa, specie con l'India, nel quadro di una strategia più ampia di bilanciamento delle influenze globali e di promozione della pace e della stabilità internazionale.
So können ausländische Studierende den Fachkräftemangel lindern
Come gli studenti stranieri possono alleviare la carenza di manodopera qualificata
In Germania, l'attrattiva delle università, specialmente nelle discipline scientifiche e tecniche, per gli studenti internazionali rappresenta un'opportunità per colmare il deficit di competenze professionali, un problema pressante nel contesto lavorativo del paese. Nonostante l'elevata richiesta di laureati in questi ambiti, esistono difficoltà nell'integrare questi studenti nel mercato del lavoro locale, provocando spesso la loro partenza dopo gli studi. Questa situazione è evidenziata da una ricerca del Stifterverband für die Deutsche Wissenschaft, che rivela come oltre la metà degli studenti internazionali intervistati consideri di lasciare la Germania a causa di vari ostacoli, nonostante le positive esperienze accademiche e culturali.
Le barriere all'integrazione professionale degli studenti internazionali in Germania includono sfide linguistiche, burocratiche e nell'accesso alle opportunità lavorative, con un terzo che trova difficoltà nella ricerca di impiego a causa della mancanza di esperienza pratica o di contatti con potenziali datori di lavoro. Alcuni affrontano anche problemi finanziari e con il rinnovo dei visti. Tuttavia, esistono iniziative, come programmi di mentorship e di borse di studio, proposte per facilitare l'ingresso degli studenti nel mercato del lavoro e promuovere la loro permanenza nel paese, evidenziando il ruolo cruciale che gli studenti internazionali giocano nel contesto socioeconomico tedesco, in considerazione anche dell'invecchiamento demografico e della crescente domanda di competenze specializzate.
Warum Deutschlands Abhängigkeit bei wichtigen Rohstoffen weiter wächst
Perché la dipendenza della Germania dalle principali materie prime continua a crescere
La recente scossa sismica a Taiwan ha sollevato preoccupazioni riguardo la sicurezza delle catene di approvvigionamento globali, evidenziando l'alta dipendenza della Germania da importazioni cruciali, come chip e batterie, da aree geograficamente e politicamente instabili. L'ultima decade ha visto un incremento della dipendenza della Germania da importazioni di materie prime essenziali come il litio, il silicio e il cobalto, fondamentali per la produzione di componenti chiave quali batterie e semiconduttori, con una significativa quota di questi materiali proveniente da pochi paesi, aumentando così il rischio di interruzioni delle forniture.
In risposta a questa crescente dipendenza e ai rischi ad essa associati, sono state avviate iniziative a livello europeo e nazionale per diversificare le fonti di approvvigionamento e rafforzare la resilienza delle catene di fornitura. Tuttavia, la Deloitte evidenzia che molte aziende tedesche continuano a fare affidamento su un limitato numero di fornitori internazionali. La Germania si trova inoltre a fronteggiare una marcata dipendenza dalla Cina per l'approvvigionamento di altri materiali essenziali come gallio e germanio, con il rischio che tali dipendenze diventino una leva geopolitica nelle mani di Pechino. Le misure di diversificazione e le strategie di mitigazione del rischio, come l'aumento delle importazioni di litio dall'Argentina o lo sviluppo di progetti minerari interni all'Europa, rappresentano passi importanti verso una maggiore autonomia, ma richiedono tempo e investimenti significativi per ridurre effettivamente la dipendenza da fornitori esteri critici.
Berlin bestellt Schiffe und gepanzerte Fahrzeuge für sieben Milliarden
Berlino ordina navi e veicoli blindati per sette miliardi di euro
La Germania prosegue nella sua strategia di rafforzamento delle capacità difensive, pianificando investimenti significativi in nuovi equipaggiamenti militari. In particolare, si prevede l'acquisto di due fregate del tipo F126 per la Marina, con un costo stimato di circa tre miliardi di euro, e 900 veicoli corazzati di trasporto Fuchs, per un investimento fino a quattro miliardi di euro. Questa decisione si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso la sicurezza nazionale, alimentato dalle tensioni internazionali e dalla necessità di rispettare gli impegni assunti nell'ambito della NATO, in particolare quello di destinare oltre il 2% del PIL alla difesa, traguardo che la Germania prevede di raggiungere per la prima volta in tre decenni grazie a un fondo speciale di 100 miliardi di euro istituito in risposta all'invasione russa dell'Ucraina.
Parallelamente, la Germania si impegna a mantenere stabile il budget della difesa per il prossimo anno, nonostante le sfide finanziarie e la necessità di risparmiare in altri settori del governo. Questo impegno sottolinea la priorità attribuita alla sicurezza e alla difesa in un periodo di incertezza geopolitica, evidenziando la determinazione del governo tedesco a rafforzare le capacità militari del paese. Il mantenimento del budget della difesa a livelli elevati, nonostante le pressioni economiche e il rispetto della regola del limite di indebitamento, riflette la volontà di assicurare che la Germania possa continuare a giocare un ruolo chiave nella sicurezza europea e nell'ambito dell'Alleanza Atlantica.
Innovationen könnten Wasserkraft zum Comeback verhelfen
Le innovazioni potrebbero aiutare l'energia idroelettrica a tornare in auge
L'energia idroelettrica, una delle principali fonti di energia rinnovabile al mondo, copre il 15% del consumo globale di elettricità ma è stata relativamente trascurata negli ultimi anni, nonostante il suo significativo potenziale. Una recente ricerca condotta da Hans-Joachim Fell con la Energy Watch Group evidenzia che, sfruttando appieno il potenziale idroelettrico, si potrebbe fornire energia rinnovabile a quasi 8,3 milioni di famiglie in Germania orientale. Fell, pioniere nella promozione delle energie rinnovabili in Germania, sottolinea l'importanza dell'energia idroelettrica nell'ambito di una strategia energetica diversificata, che include anche il vento e il solare, per affrontare le sfide della transizione energetica tedesca.
L'innovazione tecnologica e l'adozione di approcci ecocompatibili stanno rendendo l'energia idroelettrica una soluzione sempre più fattibile e desiderabile. In particolare, le piccole centrali idroelettriche e i cosiddetti Energyfishe, sviluppati dall'azienda tedesca Energyminer, rappresentano un'alternativa promettente che minimizza l'impatto ambientale e permette una produzione energetica rispettosa degli ecosistemi fluviali. Tali sistemi, capaci di generare elettricità sfruttando la corrente dei fiumi senza la necessità di dighe o interventi invasivi, potrebbero contribuire significativamente al mix energetico rinnovabile, offrendo una soluzione pratica per superare i limiti delle fonti intermittenti come il solare e l'eolico.
EU ermittelt gegen chinesische Windkraft-Hersteller
L'UE indaga sui produttori cinesi di energia eolica
La Commissione Europea ha avviato un'indagine sui sussidi di cui beneficiano i fornitori cinesi di turbine eoliche destinate ai parchi eolici in Europa, concentrando l'attenzione su condizioni di mercato potenzialmente sleali in diversi stati membri, tra cui Spagna, Grecia, Francia, Romania e Bulgaria. L'iniziativa, annunciata dalla Commissaria europea Margrethe Vestager, segue la preoccupazione per l'influenza delle sovvenzioni estere sul mercato interno dell'UE, specialmente in settori strategici come l'energia rinnovabile e la produzione di chip, evidenziando l'intento dell'UE di prevenire un dominio di mercato simile a quello osservato nel settore dei moduli solari, attualmente controllato dalla Cina.
D'altro canto, le reazioni all'indagine sono state miste: mentre la Camera di Commercio cinese presso l'UE ha criticato fermamente l'azione come un esempio di protezionismo e discriminazione economica, i rappresentanti dell'industria eolica europea, tra cui il gruppo di interesse WindEurope, hanno espresso il loro sostegno. Quest'ultimo ha sottolineato l'importanza di mantenere condizioni di mercato eque e competitive, evidenziando la necessità di un "campo di gioco livellato" per tutti gli attori del settore, riaffermando la neutralità dell'associazione rispetto alle indagini in corso, ma enfatizzando il bisogno di equità competitiva.
Sondervermögen der Bundeswehr weitgehend verplant
I mezzi speciali della Bundeswehr sono stati largamente utilizzati
Il fondo speciale di 100 miliardi di euro destinato alla Bundeswehr, istituito in seguito all'inizio della guerra in Ucraina per far fronte al disperato bisogno di rinnovamento delle forze armate tedesche, si avvicina rapidamente al suo esaurimento. Quasi la totalità di questo importo è già stata destinata a vari progetti, lasciando intendere che le risorse copriranno le necessità solamente fino al 2027. Questo sviluppo solleva interrogativi significativi su come la Germania intenda raggiungere gli obiettivi di spesa per la difesa concordati con la NATO, in particolare il mantenimento dell'impegno a investire il 2% del suo PIL in questo settore, soprattutto dato che il bilancio di difesa previsto attualmente si attesta sui 52 miliardi di euro all'anno.
Di fronte a questa sfida finanziaria, il Ministro della Difesa, Boris Pistorius, ha suggerito la possibilità di riconsiderare il vincolo della regola sul debito per permettere spese extra in nome della sicurezza interna ed esterna, una posizione che si scontra con il parere del partner di coalizione, il FDP. Il capo della fazione FDP, Christian Dürr, ha infatti escluso categoricamente la riforma della regola sul debito a favore delle esigenze militari, sottolineando l'importanza di una gestione finanziaria prudente per garantire una base solida da cui attingere in futuro per le necessità difensive. Questo dibattito evidenzia una tensione fondamentale nella politica di bilancio tedesca, in un momento in cui la Bundeswehr si confronta con esigenze di modernizzazione stimate inizialmente in circa 300 miliardi di euro, cifra che non tiene conto degli ulteriori costi sostenuti di recente, come per la stazione di una brigata tedesca in Lituania.
So viele Firmenpleiten in Deutschland wie seit Jahrzehnten nicht
In Germania si registra un numero di fallimenti aziendali superiore a quello degli ultimi decenni
Nel primo trimestre dell'anno, la Germania ha registrato un picco di insolvenze aziendali, il più elevato da decenni, secondo l'Istituto per la Ricerca Economica di Halle (IWH). Questo incremento segna un record dal 2016, quando è iniziata la raccolta di questi dati, con un aumento significativo rispetto ai mesi e agli anni precedenti. In particolare, marzo ha visto un aumento del 9% rispetto a febbraio e del 35% rispetto allo stesso mese del 2023, evidenziando una situazione più critica rispetto al periodo pre-pandemico (2016-2019). La ricerca sottolinea come, sebbene in passato si siano registrate fasi ancora più difficili, non vi erano stati così tanti fallimenti da quando l'IWH ha iniziato a raccogliere i dati.
Le cause di questo drastico aumento sono attribuite a vari fattori economici, tra cui l'incremento dei costi di rifinanziamento dovuto all'aumento dei tassi di interesse, i maggiori costi del lavoro e dell'energia. Inoltre, si evidenzia che molte insolvenze derivano da un effetto differito della pandemia di COVID-19, periodo durante il quale, grazie agli aiuti statali, molte imprese non produttive sono rimaste operative nonostante la loro fragilità economica. I settori più colpiti sono l'immobiliare e l'edilizia, con un crollo della domanda e una riconsiderazione degli investimenti a causa dell'aumento dei tassi di interesse. Tuttavia, si osserva una differenza significativa nelle conseguenze delle insolvenze tra i settori, con il trasporto e l'industria che mostrano una resilienza maggiore. Nonostante l'elevato numero di insolvenze, l'attuale carenza di manodopera attenua le ripercussioni sui lavoratori, che spesso riescono a ricollocarsi rapidamente. Le previsioni suggeriscono un possibile calo delle insolvenze nei prossimi mesi, grazie alla ripresa economica e alle attese riduzioni dei tassi di interesse.
Rund 100 Milliarden Euro Bewertung dank Wasserstoff
Circa 100 miliardi di euro di valutazione grazie all'idrogeno
Air Liquide, un'azienda francese specializzata nella produzione di gas industriali, si posiziona tra i protagonisti silenziosi dell'energia sostenibile, emergendo come uno dei conglomerati più valutati in Europa grazie al suo impegno nello sviluppo dell'energia eolica. Con una valutazione che ha raggiunto i 100 miliardi di euro, il gruppo si cimenta in una competizione serrata con il colosso tedesco Linde per la leadership globale nel settore del "green hydrogen". La strategia di Air Liquide include l'edificazione in Normandia della più grande fabbrica al mondo di produzione di idrogeno CO2-neutro e la collaborazione con il governo statunitense per l'implementazione di infrastrutture idrogeno, risultando fondamentale nelle iniziative di decarbonizzazione e ricevendo perciò un'accoglienza positiva nei mercati finanziari.
Con l'ambizione di triplicare i ricavi derivanti dall'idrogeno entro il 2035, raggiungendo i sei miliardi di euro, Air Liquide prevede di investire otto miliardi di euro nella catena del valore dell'idrogeno, con l'obiettivo di generare capacità di elettrolisi pari a tre gigawatt. Il fulcro di questa iniziativa è "Normand’Hy", un progetto da 200 megawatt che simbolizza l'impegno dell'azienda verso una produzione di idrogeno sostenibile. Inoltre, Air Liquide ha stretto partnership strategiche per la produzione di idrogeno destinato a settori industriali pesanti, contribuendo a ridurre l'impatto ambientale in ambiti quali la siderurgia e la produzione di cemento, rafforzando così il suo ruolo di leader tecnologico nella transizione energetica.
Deutschland muss Millionen bei der Batterieforschung sparen – andere Länder investieren massiv
La Germania deve risparmiare milioni sulla ricerca sulle batterie - altri paesi stanno investendo in modo massiccio
In Germania, le risorse destinate alla ricerca nel campo delle batterie sono state drasticamente ridotte a seguito di una decisione del Tribunale Costituzionale Federale, passando da 155 milioni di euro pianificati a soli 30 milioni disponibili per quest'anno. Questo taglio significativo dei fondi pone la nazione in una posizione vulnerabile, potenzialmente aumentando la sua dipendenza dai fornitori asiatici in un settore chiave come quello delle batterie. La decisione contrasta fortemente con le mosse di altre nazioni industrializzate, che stanno invece intensificando i loro sforzi e investimenti in questo ambito cruciale per la transizione energetica, come evidenziato da un report del Fraunhofer ISI che indica un triplo delle spese in ricerca e sviluppo da parte di Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti e Cina negli ultimi quattro anni.
La preoccupazione principale riguarda il rischio che tale riduzione di fondi pregiudichi la competitività e l'attrattività della Germania come polo di ricerca e innovazione, con effetti potenzialmente dannosi sulla capacità delle aziende tedesche di rimanere all'avanguardia in un settore strategico come quello delle batterie, fondamentali per l'automazione e la transizione verso energie rinnovabili. La dipendenza dalle batterie asiatiche, in particolare per i veicoli elettrici, è già marcata, con la maggior parte delle batterie utilizzate a livello globale provenienti da aziende cinesi. L'allarme lanciato dal portavoce della CDU per la politica di ricerca sottolinea il timore che le scelte attuali possano avere conseguenze a lungo termine sul tessuto scientifico e produttivo del paese, compromettendo la collaborazione tra istituti di ricerca e il settore industriale, vitali per l'innovazione e lo sviluppo tecnologico.
Ampel preist Startchancen-Programm als größtes Bildungsprojekt
La Coalizione semaforo elogia il programma Startchancen come il più grande progetto educativo
Nel corso di una seduta del Bundestag, tenutasi alla presenza di numerosi studenti nelle tribune per i visitatori, si è discusso del programma Startchancen, destinato alle scuole situate in contesti socialmente difficili. Il dibattito ha visto la partecipazione dei partiti della coalizione, ovvero SPD, Verdi e FDP, che hanno presentato una richiesta formale al proprio governo per un'implementazione rapida del programma. Questo intervento si propone come una risposta strutturale alle disparità educative, enfatizzando la necessità di un'azione immediata per garantire equità nell'accesso all'istruzione di qualità.
Il programma di finanziamento, che avrà una durata di dieci anni e coinvolgerà circa 4000 scuole, una su dieci in Germania, prevede un investimento complessivo di 20 miliardi di euro. I fondi saranno utilizzati per miglioramenti infrastrutturali, l'assunzione di personale aggiuntivo come assistenti sociali e per esigenze libere delle scuole stesse, secondo le decisioni autonome di ciascun Land. Durante la discussione, i rappresentanti della coalizione hanno descritto il progetto come il più grande nella storia dell'educazione della Repubblica Federale, con un forte accento sulla trasformazione delle scuole in difficoltà in veri e propri laboratori di futuro, sottolineando l'importanza di un cambiamento nell'approccio educativo.
Die USA und Japan machen vor, wie eine Technologie-Partnerschaft funktioniert
Gli Stati Uniti e il Giappone dimostrano come funziona una partnership tecnologica
Durante la visita di stato di quattro giorni negli Stati Uniti, il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha ricevuto un'impressionante accoglienza da parte del colosso tecnologico Microsoft, che ha annunciato un investimento di quasi tre miliardi di dollari in Giappone nei prossimi due anni. Questi fondi saranno destinati principalmente alla costruzione di centri dati e altre infrastrutture legate all'intelligenza artificiale, con l'aggiunta di un laboratorio di ricerca specializzato in IA e robotica. Questi sviluppi sono in linea con gli obiettivi del premier giapponese, volti a intensificare gli investimenti reciproci in tecnologie future e critiche tra Giappone e USA, al fine di rafforzare e rendere più resilienti le connessioni economiche tra la prima e la quarta economia mondiale.
Parallelamente, il Giappone, che è già il maggiore investitore estero negli USA, aspira a un aumento degli investimenti tecnologici americani verso il Giappone, facilitati dalla debolezza dello yen rispetto al dollaro. Questa strategia di interdipendenza economica attraverso grandi investimenti privati rimarrebbe solida anche in caso di cambiamenti politici, a differenza dei legami politici, che potrebbero essere messi in discussione, come dimostrato durante l'amministrazione di Donald Trump. La visita di Kishida segue l'esempio di leader europei come Olaf Scholz, sottolineando un orientamento comune tra le nazioni occidentali verso una maggiore cooperazione economica e tecnologica, non solo per ridurre la dipendenza da economie come quella cinese, ma anche per rafforzare le proprie capacità produttive e tecnologiche in ambiti critici come la difesa e le infrastrutture avanzate.
Die fatalen Folgen des Subventionswettlaufs bei den Chips
Le conseguenze fatali della corsa ai sussidi per i semiconduttori
La distribuzione generosa di sussidi governativi agli importanti produttori di semiconduttori, pratica adottata da nazioni quali USA, Giappone, Germania e recentemente anche India, sta sollevando critiche significative. Queste azioni vengono viste come tentativi di stimolare l'autonomia nazionale nella produzione di chip, come dimostrato dagli ingenti finanziamenti promessi a compagnie come Intel e TSMC per l'edificazione di impianti all'avanguardia. Tuttavia, questa politica di sostegno viene contrassegnata da numerose problematiche, tra cui la distribuzione indiscriminata delle risorse e un'inadeguata enfasi sulla ricerca e innovazione, cruciali per il progresso tecnologico. Di conseguenza, le maggiori aziende del settore si trovano a beneficiare di incentivi fiscali che accentuano le disuguaglianze esistenti tra le entità già consolidate e quelle emergenti.
L'analisi del Fondo Monetario Internazionale e di altri esperti del settore evidenzia come le attuali strategie possano generare inefficienze e sperequazioni economiche, gravando sui bilanci statali senza necessariamente contribuire alla resilienza economica desiderata. Inoltre, la costruzione simultanea di numerosi impianti rischia di creare sovraccapacità e intensificare la competizione globale per risorse umane qualificate, indispensabili per il funzionamento degli stessi. Le preoccupazioni si estendono al rischio di isolamento tecnologico, con nazioni che, nonostante l'ambizione di indipendenza, dipendono ancora fortemente da innovazioni estere. In tale contesto, l'approccio suggerito è quello di una cooperazione internazionale più marcata, al fine di sostenere un'industria che, per sua natura, necessita di un mercato vasto e interconnesso per giustificare gli investimenti sostenuti.
BMW und Daimler exportieren das deutsche Ausbildungssystem nach Asien
BMW e Daimler esportano il sistema di formazione tedesco in Asia
In un contesto di crescente carenza di personale qualificato, le aziende tedesche, in particolare BMW e la filiale asiatica di Daimler Truck, Mitsubishi Fuso, hanno introdotto in Giappone il sistema di formazione professionale duale, un modello consolidato in Germania. Attraverso la Camera di Commercio Estera (AHK), è stato avviato il primo programma di formazione duale nel paese asiatico, coinvolgendo 21 apprendisti che saranno formati sulla meccatronica nel settore automobilistico per tre anni. Questo percorso formativo, che combina lavoro retribuito e istruzione scolastica, mira a migliorare le prospettive delle aziende nell'attrarre personale qualificato, incrementando così la loro competitività sul mercato.
Nonostante il Giappone soffra di una scarsa attrattiva delle scuole professionali, a causa dell'assenza di salari per gli studenti e del costo delle rette scolastiche, il modello duale offre un salario iniziale agli apprendisti, oltre alla copertura delle spese di formazione da parte delle aziende. Questa iniziativa assume una rilevanza particolare per l'industria automobilistica tedesca in Giappone, un mercato cruciale dove aziende come VW, Mercedes e BMW sono tra i maggiori importatori. La carenza di tecnici specializzati, soprattutto meccanici, rappresenta una sfida crescente, non solo in Giappone ma anche in altre nazioni asiatiche, come evidenziato dai risultati dell'ultima indagine della AHK, che segnala la difficoltà nel reclutamento come principale preoccupazione delle aziende tedesche in Asia.
Deutsche Investitionsschwäche wird zum Dauerzustand
La debolezza degli investimenti tedeschi diventa permanente
La persistente debolezza degli investimenti in Germania minaccia di diventare una condizione cronica, come evidenziato dalle recenti analisi del Kiel Institut für Weltwirtschaft (IfW). A fine 2025, si prevede che gli investimenti nel paese saranno ancora inferiori del 2,9% rispetto al periodo pre-pandemia del 2019. Questo ritardo si contrappone notevolmente alla situazione in altri paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito, dove si registrano previsioni di crescita rispettivamente del 10,8% e del 9,2%. Il divario negli investimenti si manifesta in un momento in cui la Germania affronta non solo le conseguenze della pandemia, ma anche l'impatto del conflitto in Ucraina, il che rende improbabile il recupero degli investimenti persi in questi anni critici.
In questo contesto di incertezza economica, la pressione sul governo tedesco per stimolare un'offensiva sugli investimenti si intensifica. Durante un incontro con il cancelliere Olaf Scholz, rappresentanti delle principali associazioni industriali hanno espresso un'insolita fermezza, richiedendo misure incisive per correggere lo squilibrio economico. In particolare, Tanja Gönner, capo del Bundesverband der Deutschen Industrie (BDI), ha criticato le attuali politiche del governo, ritenendole inadeguate per scatenare l'urgente necessità di un'offensiva sugli investimenti, richiedendo al contempo agevolazioni fiscali per promuoverle. La risposta del governo evidenzia un consenso sulla necessità di tali incentivi fiscali, sebbene vi sia disaccordo su come questi debbano essere applicati, se in modo mirato o più esteso.